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OGGI, 2025 e nei secoli dei secoli a venire...
Il nostro dovere è individuare dentro di noi quali sono le strade da imboccare per smettere di porci domande egoiche che ci conducono da millenni sempre negli stessi luoghi pericolosi.
Oggi siamo tenuti a trovare vie – e ce ne sono - per non creare inutili sofferenze ai bimbi e… ai figli che siamo.
Ai corsi di S. Poetica con gli adulti a volte accade che qualcuno al termine di una spiegazione mi dica “non ho capito!” e io ridendo rispondo “sei sulla strada giusta!”.
Con i bimbi… è tutta un’altra storia.
Sai quanti bambini vengono maltrattati nel mondo proprio adesso, mentre stai leggendo ed io sto scrivendo? Mi viene da piangere e da urlare. Sai quanto dolore procuriamo ai bimbi perfino anche senza che “ce ne accorgiamo”? Sai la sofferenza abbiamo subìto e che riversiamo sui bimbi sotto svariate forme che reputiamo “giuste”?
Oggi, in questo primo quarto di…
Condivido le tue riflessioni, intanto. Però volevo riflettere sul mio post che si riferisce ad altro. In realtà "il dono della pazienza" di cui parlo sta nel fatto che noi dobbiamo scendere nel loro mondo e non il contrario; loro, i bambini, avendo come punto di riferimento l’infinito" sono pronti ad ascoltare tutto, ma si trovano presto a essere vittime di una educazione egoica che li vuole al centro delle nostre aspettative, dei nostri "riscatti", delle nostre incertezze e paure e molto altro. La complessità del tema cellulari, schermi etc può essere semplificata partendo da questo punto: se una bambina/o sta al cellulare è perché qualcuno prima o dopo glielo ha dato; e perché glielo ha dato? Ancora prima però c'è un'altra cosa: stare vicino e con i bambini (che siano nostri figli o meno non fa granché differenza) non è niente facile, tutt'altro. Stare con loro, vicino a loro, significa annullare quasi in toto i nostri impulsi egoici, i nostri bisogni di fare questo e quello, di stare con questi e con quelli, di andare di qua e di là, etc. Se non lo facciamo, se non compiamo questo cambiamento, allora il bimbo presto o dopo trascorrerà sempre più tempo con gli arnesi infernali di cui parli generando così dipendenza; ma la dipendenza è (già) generata prima, poiché noi adulti siamo esseri pieni di dipendenze eogiche. Insomma, l'esame grande e profondo lo dobbiamo fare noi adulti e dovremmo farlo minuto dopo minuto, istante dopo istante nel nostro quotidiano, ispirandoci proprio a quella pazieza di cui sono dotati naturalmente i bimbi. Riflettere: è preferibile che io prenda questa strada in questo momento o che prenda quest'altra? E' preferibile che mi metta in ascolto o che lasci perdere? Ciò che mi sta comunicando il bimbo è degno di ascolto o no? I bambini hanno tutta la pazienza del mondo, sono disponibili a tutto, ma quel "tutto" che noi gli proponiamo quotidianamente è/potrebbe essere davvero pericoloso.
Non so se sono riuscito a spiegarmi, circa il mio post, e so che potremmo stare a parlarne per settimane. Bisogna iniziare ad agire. E non è mai tardi. Almeno si spera.
Un abbraccione