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Domanda agostiana
Vuoi pormi una domanda?
Ti rispondo
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Vuoi pormi una domanda?
Ti rispondo
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Non c’è giorno che non veda la notte.
Entra nel bosco per incontrare il lupo.
Meglio una insalata domani.
Lo incontrerai di giorno e ti offrirà un pranzo (il lupo).
La coscienza prima era incosciente.
ll male arriva per farti guarire.
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Perché non ci fermiamo tutti?
Ogni volta che proclamano guerra, ogni volta che viene lanciata una bomba TUTTI FERMI, non si muove più nessuno.
Perché non lo facciamo?
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Il nostro dovere è individuare dentro di noi quali sono le strade da imboccare per smettere di porci domande egoiche che ci conducono da millenni sempre negli stessi luoghi pericolosi.
Oggi siamo tenuti a trovare vie – e ce ne sono - per non creare inutili sofferenze ai bimbi e… ai figli che siamo.
Ai corsi di S. Poetica con gli adulti a volte accade che qualcuno al termine di una spiegazione mi dica “non ho capito!” e io ridendo rispondo “sei sulla strada giusta!”.
Con i bimbi… è tutta un’altra storia.
Sai quanti bambini vengono maltrattati nel mondo proprio adesso, mentre stai leggendo ed io sto scrivendo? Mi viene da piangere e da urlare. Sai quanto dolore procuriamo ai bimbi perfino anche senza che “ce ne accorgiamo”? Sai la sofferenza abbiamo subìto e che riversiamo sui bimbi sotto svariate forme che reputiamo “giuste”?
Oggi, in questo primo quarto di…
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1) Speri?
2) Significato per te di "speranza"?
3) Quale mondo immagini dentro di te?
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La possente pazienza del bambino.
Al contrario di quanto molti sostengano i bambini possiedono l’inestimabile dono della pazienza. Il loro punto di riferimento è l’infinito, ed è con esso che sono perpetuamente connessi. In costante movimento, fino a che non crollano addormentati, i bambini sono creatori di pazienza.
LOVE
Condivido le tue riflessioni, intanto. Però volevo riflettere sul mio post che si riferisce ad altro. In realtà "il dono della pazienza" di cui parlo sta nel fatto che noi dobbiamo scendere nel loro mondo e non il contrario; loro, i bambini, avendo come punto di riferimento l’infinito" sono pronti ad ascoltare tutto, ma si trovano presto a essere vittime di una educazione egoica che li vuole al centro delle nostre aspettative, dei nostri "riscatti", delle nostre incertezze e paure e molto altro. La complessità del tema cellulari, schermi etc può essere semplificata partendo da questo punto: se una bambina/o sta al cellulare è perché qualcuno prima o dopo glielo ha dato; e perché glielo ha dato? Ancora prima però c'è un'altra cosa: stare vicino e con i bambini (che siano nostri figli o meno non fa granché differenza) non è niente facile, tutt'altro. Stare con loro, vicino a loro, significa annullare quasi in toto i nostri impulsi egoici, i nostri bisogni di fare questo e quello, di stare con questi e con quelli, di andare di qua e di là, etc. Se non lo facciamo, se non compiamo questo cambiamento, allora il bimbo presto o dopo trascorrerà sempre più tempo con gli arnesi infernali di cui parli generando così dipendenza; ma la dipendenza è (già) generata prima, poiché noi adulti siamo esseri pieni di dipendenze eogiche. Insomma, l'esame grande e profondo lo dobbiamo fare noi adulti e dovremmo farlo minuto dopo minuto, istante dopo istante nel nostro quotidiano, ispirandoci proprio a quella pazieza di cui sono dotati naturalmente i bimbi. Riflettere: è preferibile che io prenda questa strada in questo momento o che prenda quest'altra? E' preferibile che mi metta in ascolto o che lasci perdere? Ciò che mi sta comunicando il bimbo è degno di ascolto o no? I bambini hanno tutta la pazienza del mondo, sono disponibili a tutto, ma quel "tutto" che noi gli proponiamo quotidianamente è/potrebbe essere davvero pericoloso.
Non so se sono riuscito a spiegarmi, circa il mio post, e so che potremmo stare a parlarne per settimane. Bisogna iniziare ad agire. E non è mai tardi. Almeno si spera.
Un abbraccione
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Perché non fare niente ci aiuterebbe?
Io non riesco a non fare niente!! È un mio limite lo so....a volte ci provo e cerco di fare un po' di meditazione.
Ma nemmeno quello, forse, è non fare niente! 😆
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Cosa intende fare il tuo Ego?
Cosa intende fare il tuo Poeta?
Il mio poeta vorrebbe un mondo più giusto e il mio ego si arrabbia, a volte al punto di non riuscire ad affrontare con la giusta pacatezza chi è egoista e vede solo il suo orticello...
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COME PRENDI DECISIONI?
A volte le cose mi si presentano in un modo che a me non lasciano alternativa, per cui per quanto sia difficile e onerosa la decisione che mi emerge da dentro, l'altra strada mi appare improponibile. Altre volte mi assumo il rischio di un margine di errore, fare o non fare ha comunque un costo e spero che ne valga la pena se decido di fare, e che non avrò rimpianti se decido di non fare. Quando ho rimpianti poi mi sforzo di ricordare in che condizioni ero quando non me la sono sentita. A volte rimango incerta e le cose ciclicamente mi si ripropongo, ma io dentro non ho risolto dei nodi di indeterminazione e non riesco a spingere il pedale del gas fino infondo, quindi anche se parto il viaggio è un po' minato in partenza, a meno il miracolo di una svolta improvvisa, un incontro, o altro che mi faccia dire che ne è comunque valsa la pena. E questa ultima tendenza è un po' il mio limite più grande, ma a volte anche un'apertura al mondo del possibile e dell' inaspettato.
Meglio seguire l'istinto o ragionarci su?