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NUMERI

NUMERI

“Notte. Non hai sonno? Conta le pecore! 0 (zero) pecora, 1 (una) pecora, due pecore, tre pecore… Oppure… 0 farfalla, una farfalla, due farfalle, tre farfalle… Forse la farfalla addormenta prima delle pecore. Come vedi cambia l’animale, ma rimane immutato lo 0, 1, 2, 3… che sono cifre che accoppiandosi diventano numeri fino all’infinito, quell’infinito cui noi tendiamo per realizzare cose incompiute, per continuare a progettare e vivere all’infinito, ma soprattutto per stare con chi ci vuole bene.” *

Quando arriveremo in fondo alla nostra vita - ogni momento è sempre l’ultimo della nostra vita presente - ciò che ci servirà davvero sarà l’affetto… che avremo dato. Che c’entrano i numeri con questo? I duellanti nell’arena o nel palasport, gli spettatori, gli organizzatori e i costruttori dell’evento, l’allenatore e gli allievi, i soldi, gli strumenti e gli infiniti oggetti e bulloni e viti e molecole e particelle... Questione di numeri. Noi, loro, voi siamo numeri? Sei milioni di persone trucidate. Dieci milioni di bambini, uomini e donne in migrazione verso altre terre. Cento miliardi di dollari, il patrimonio del tal individuo, duecento euro il patrimonio di un altro. Due miliardi di abitanti nel tal continente. Sette miliardi di individui sul pianeta terra. Trenta spettatori, diecimila, un milione, quindici milioni, ottanta milioni di spettatori… I numeri riempiono e brulicano i nostri giorni, milioni di cose e fatti compongono e determinano l’esistenza umana. Conta le pecore, conta i conigli, i soldi, i vagoni di un treno e conta i seguaci e i followers… Qualsiasi cosa purché dimenticare l’affetto: unico, singolare, solido, organico affetto. Le persone muoiono e nascono a migliaia ogni giorno. Nelle navi e nei supermercati sono stivate milioni e miliardi di cose, dalle più minuscole che potresti infilare nel taschino della camicia alle gigantesche che non potrebbero entrare neppure dal tetto di una casa. L’affetto è uno. Nel cielo ci sono miliardi di miliardi di stelle, sul tappeto di casa si nasconde la polvere in milioni di miliardi di particelle invisibili all’occhio umano. I dinosauri si sono estinti sessantacinque milioni di anni fa, con un margine di errore di quarantamila anni. L’affetto è uno. Si dovrebbe far presto a tenere presente. Giornalmente e per i secoli e millenni a venire. L’affetto non si conta. E dolcemente ti addormenti. All’istante. O quasi.

 

*autrice: “Zia Licia”

 
 
 

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2 commentaires


Wille Zur Macht
Wille Zur Macht
07 mai 2024

Un popolo della Nigeria, non ricordo quale fra i cienque o sei che la abitano, dice che contare è qualcosa che appartiene solo alla morte. Una canzone per proteggersi dal male recita "la morte non mi conta", "la morte non conta il cesto", "la morte non conta la paglia..." e così via. Interessante. Solo la morte conosce perfettamente ogni numero. Gli uomini, mai del tutto.

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La morte noi non sappiamo neppure che cosa sia o chi sia o se è come la immaginiamo o come ne parliamo da millenni (forse ho esagerato a mettere "tutti" dentro) e se solo lei conosce ogni numero. Grazie per la tua risposta che vedo soltanto adesso. A presto!

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