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DOPO LA PANDEMIA (scritto nei primi mesi 2021, ancora in piena pandemia covid-19)

Se cammini e inciampi facendoti male, ci vuole un po’ di tempo prima che il cervello assorba il trauma: all’inizio suonano campanelli di allarme ad ogni passo, poi piano-piano senza che tu te ne accorga, ogni cosa torna alla normalità. Si fa per dire! Sono trascorsi sei anni da quando siamo usciti definitivamente dalla pandemia del Covid-19. Ho visto persone ammalarsi o perdere amici, familiari, conoscenti, vicini di casa, ho ascoltato racconti più o meno raccapriccianti o che lasciavano il tempo che trovavano, ho letto di tutto ed il contrario di questo tutto, offese, amore, sogni, paura, rabbia, disperazione, fiducia in un cambiamento e alla fine siamo di nuovo qua: apparteniamo alla realtà che ci circonda giusto qualche istante, dopodiché rimane solo pulviscolo, forse. La pandemia della Covid-19 è l’ennesima burla. Sai che cosa è una burla? Se cerchi sul vocabolario trovi Scherzo alle spalle di qualcuno, senza cattiva intenzione. Così fa la natura: se ne frega di ciò che è a noi caro, semplicemente si batte per vivere e sopravvivere... quindi, alla fine, non si burla di un bel niente, almeno lei!  Il nostro mondo appartiene al passaggio. Se avessimo posto un po’ di attenzione, porca miseria! Tutto invece è rimasto come prima. E meno male! Immaginate se avessimo compiuto il salto evolutivo di cui i “guru” ti turno vanno parlando con tanto di bava alla bocca. L’essere umano rimane quello che è, così come sarà per diversi millenni ancora – a meno che qualche bomba di una qualche fottuta guerra non faccia esplodere tutto: il perfetto inesperto che tenta, nella migliore delle ipotesi, di comportarsi da conoscitore e specialista (lo immagina da qualche millennio). Questione di vestiti. D’altronde, che cosa potevamo aspettarci? Gli esperti, i visionari, i filosofi, i politici, il popolo, i professori, hanno continuato a fare e dire ciò che dicevano e facevano prima, tutti riversati nelle strade del parlare e del darsi addosso, dell’aiutare e del soccorrere, della tenerezza e dell’amarezza, della paura e della comunità, del rubare e dell’approfittarsi e dello scannarsi, e via aggiungete quel che desiderate… Oggi, dopo la pandemia Covid-19, cerco ma non riesco a trovare qualche briciola di cambiamento. Aiutatemi a trovarla, una briciola dal grande evento, se potete. Non posso sentirmi deluso o amareggiato. Anzi, al contrario, vedo più chiaro dentro di me e forse chissà, anche fuori, ma tutto questo è poco rilevante, almeno per tu che leggi. Siamo rimasti quelli di prima, aspiriamo ancora alle stesse, identiche cose. E il cambiamento che andiamo dicendo di cercare non c’è e non c’è stato: rimaniamo quelli che siamo. Il nostro mondo appartiene al passaggio e noi… siamo passati. Almeno per ora.

P.S. Ambarabacciccìcoccò.


Se vuoi lasciare un commento sarà molto gradito.



 
 
 

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1 opmerking


...purtroppo io vedo cambiamenti in negativo...alcuni sono diventati più cattivi,più egoisti e più prepotenti di prima!

Altri più ansiosi e più stressati di prima.


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